La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 6*>
gossi dalla costiera, e quelli ingannati con false direzioni, si mostrò all'improvviso in sul porto di Genova, sperando nelle pratiche segrete ch'ei fomentava : ma nessuno muovendosi in suo favore, n'andò a ricongiungersi col figliuolo in Savona. Dove accrebbero la cittadella di munizioni, dettero il guasto a'più borgate, all'ultimo senza profitto alcuno e con lacerata coscienza s'allontanarono dalla patria nimica. Savona fu liberata.
Tutt'altre speranze aveva l'imperadore conce-pute degli ordini dati,4opo la vittoria del Giglio. Afferma uno scrittore contemporaneo e sincero (I), che l'anno di poi non si armarono meno di cen-cinquanta galee ne'porti della Sicilia. Dugento cinque navili uscirono da Porto Pisano secondo un iscrizione da noi stessi letta in Pisa ^2) ; e nel medesimo tempo il Pelavicino e il Lancia si git-taron di nuovo sopra il territorio ligure co'marchesi del Monferrato e del Bosco, e con le forze armate di Tortona, Alessandria, Vercelli e Pavia. Ma come notò un celebre annalista (3), il bellicoso popolo di Genova munì dentro terra i passi più difficili^ soccorse il commercio ei luoghi marittimi senza arrischiare in dubbie battaglie il nuovo armamento, e temperando conia prudenza l'ardire, si difese gloriosamente da tanti nemici.
Non andava così la bisogna negli stati romani,
(1) Riccard. a san Germano.
(2) Posta fu a Pisa lung'Arno in Campo-santo.
(3) Murata Annali d'Ilal., A.
al palazzo delle velej ora è
1241.
ed
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