La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
104 LIBRO QUARTOraron più mesi. Pretendeva il pontefice che Federigo liberasse tutti i prigioni della battaglia del Giglio, restituisse le terre tolte al suo antecessore, e facesse pace con tutti i governi alleati della Chiesa; il che eseguito, lo assolverebbe dalle censure. L'altro voleva esser prima assoluto; e non giovando le pubbliche ambasciate, propo-nea sottomano di sposare Corrado suo figliuolo ed erede con una nipote del papa. La magnanimità d'Innocenzo a non lasciarsi sedurre da tanto onore, ragione o torto ch'egli avesse nel resto, sarà sempre immortale.
(1244) Quindi l'imperadore s'accampò di bel nuovo nella campagna di Roma, ond'era partilo sulle istanze de'cardinali; e di passo in passo costrinse il pontefice a trasferirsi in Sutri, piccola terra fra Roma e Civitavecchia. Innocenzo non s'era quivi ridotto senza consiglio. Un frate francescano, Boiolo di nome, era già venuto a Genova, e palesate al solo podestà Filippo Visdomini le sue credenziali, ne aveva impetrato che guidasse egli stesso a Civitavecchia quelle galee che si trovavano a ordine in porto, senz'ammettere altri al segreto che i tre nipoti del papa. Quantunque le leggi noi permettessero, così fu fatto. Il podestà partì di notte, dando voce di volere per breve spazio scortare la carovana che andava in Egitto; ma quella lasciata sopra Montecri-sto, si gittò a Civitavecchia. Lo stuolo era di sedici taride e ventitré galee, ognuna con cento-quattro rematori e sessanta soldati» Pervenuto a Innocenzo l'avviso a'dì 20 di giugno sulla prima ora di notte, si spogliò tosto degli abiti pontifi-
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