La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
'Itfl LIBRO QUARTOdelle patrie mura, e le liete accoglienze de'cittadini ristorarono il papa del corso rischio.
Come Federigo senti queste cose, disse ridendo a'suoi cortigiani: povero me! 0) lo giuocava agli scacchi col papa, e quando stava per dargli scaccomatto, son venuti i Genovesi a rovesciar la scacchiera. Detto incredibile, se non si udissero sovente uomini di gran senno scoprire per una arguzia il segreto de' loro pensieri. Tuttavolta egli andò subito a Pisa senza esercito e quasi senza corte, desideroso di trattare più da presso col papa, e di persuaderlo a ritornar ne'suoi stati, offerendogli qualunque delle città conquistate gli fosse più a grado. Ma Innocenzo non degnandoloeur di risposta, sollecitò, benché assalito da feb-
re, il compimento de' suoi vasti concetti; ciò era di tenere in Francia quel concilio universale, che il suo antecessore non aveva potuto in Italia. Un giorno adunque, ch'ei si trovava per consiglio di medici nella piacevolissima badia di Sestri, chiamò al suo letto i principali cittadini, e con gli occhi molli di pianto, disse loro queste parole: « Figliuoli, tal nome concedete al mio » amor grande per voi, io sento mancarmi le for-» ze. Nondimeno ho disposto di trasferirmi a Lio-r> ne, tentare il rimedio estremo a'mali che op-» primono la Chiesa, e poi morire. Se non reg-» gerò a cavallo, n'andrò in lettiga. Avrò memo ria » degli ajuti vostri. A voi raccomando la salute » d'Italia, e di tutto cuore vi benedico ». Altamente commossi quanti gli erano intorno, lo supplì-
(I) Agostia. Giustiaian., Annal. di Geo., tib. III.
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