La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 6*>
carono a temporeggiare fino alla sua guarigione, e a non si partire, quando che fosse, per terra; ma si prevalesse di quelle medesime forze, le quali avevano difesa e difenderebbero sempre la Chiesa. Navigherebbe comodamente da Genova alle bocche del Rodano, da queste al centro della Provenza, e farebbe il restante viaggio in una contrada agevole insieme e sicura. Ma il papa li ringraziò per sospetto degli Imperiali o per noia del mare; si fe'trasportare in lettiga e Savona, indi alla Stella, ove fu per morire; ma riavutosi, passò il Piemonte, e valicate l'Alpi, arrivò salvo a Lione, città governata dal proprio arcivescovo (i 245). Quivi convocò il concilio per l'anno seguente nel di di san Giovanni, due anni dopo la sua elezione, e quello al prefisso termine aperse, quantunque il re di Francia bramasse una dilazione, il re d'Inghilterra proibisse a'suoi prelati l'andata, e l'imperadore non rifinisse di protestare (*). Trovaronsi non pertanto al concilio i vescovi di tutte le nazioni, gli ambasciatori d'Aragona, d'Inghilterra, di Francia, e i procuratori imperialf (2). Un vescovo di Palestina espose lo stato infelice di quella provincia, abbandonata a sè stessa dal cognato e luogotenente di Federigo. Un Lombardo deplorò i progressi de'Palarini, eresia dilatata oltremodo in Italia, mentre l'im-
f>eradore perseguitava la Chiesa. D'altra parte gli nglesi si dolsero di cause portate senza giusto titolo a Roma, di benefizi conferiti, di collette
(1) Vedi la nota 0.
(2) Acta Concil. I Lugdun., XXIII, 64.
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