La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 87
vaggi e pastori vaganti un tempo fra l'Ocso e l'Acsarte, due gran fiumi dell'Asia centrale, poi vinti e cacciati da barbari più numerosi fin nella Siria.
Non occultava il re Lodovico a sè stesso la ferocia de'nimici cbe andava a combattere, nè i pericoli di un'impresa oltremare. Onde si valse non solo de'legni genovesi cbe già dicemmo apparte-tenenti alla Repubblica, ma de'privali ancora, e de'pisani, e di quanti altri ne contenevano i porti della Francia meridionale, che lutt'insieme sommavano da mille ottocento e più, forniti di macchine, danari e munizioni in gran copia, e di cinquantamila uomini almeno. La vanguardia di questa grande armata salpò dal porto di Acque-morte in Provenza a'dì 28 agosto dell'anno 1238. È da presumere nel generale silenzio degli annalisti, che la comandassero gli ammiragli di Francia e di Genova a un tempo, Lercari e Levanto; certo vi era la persona stessa del re con la regina Margherita sua donna, e co'due conti d'Artesia e d'Angiò suoi fratelli. Un prospero vento por-tolli in venti giorni a Limisso nell'isola di Cipri. Il luogo era opportuno a ricettare l'altre divisioni e a giudicare da presso, qual terra convenisse prima assalire, se la Palestina o l'Egitto; e piacque più l'ultimo non ostante l'esito infelice di trentanni addietro. Regnava inoltre nell'isola di Cipri Enrico Lusignano, dichiarato da papa Innocenzo re di Gerusalemme invece dell' impera-dore Federigo deposto. Per interesse dunque non men che per zelo, Enrico si crociò ancor esso co'suoi prelati e vassalli; nè gli ajuti mancaronoed
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