La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
100 LIBRO QUARTOdalle finestre circonvicine una mano di ciottoli sopra il podestà e il suo corteggio, che a gran fatica rifuggono a palazzo. Il popolo si stringe intorno a'suoi direttori, protesta di non volere più podestà, forestieri malvagi, non sindicatori e consiglieri ingiusti, non capitani timidi e sospetti; ma volersi governar da per sè con magistrati tutti popolari, come già l'altre città italiche hanno in costume. I capi lodano a cielo quest'avviso, ag-giugnendovi quello di armarsi a battaglia. Così se i tiranni ordiranno qualche tradimento,potran rintuzzarlo; bastano a ciò pochi minuti; poi vengano nella piazza di san Siro, e facciasi il loro volere. Tanto si eseguisce. Corre la moltitudine armata a san Siro, dichiara le antiche dignità annullate, e acclama quasi a una voce Guglielmo Boccanegra in capitano del Comune e popolo genovese. Subito un numero grande di amici il circonda, lo prende sopra le spalle, e portatolo all'ara maggiore della basilica, lo adagia nella cattedra arcivescovile, dandosi a gridare, e tutta la moltitudine a ripetere, viva il nostro capitano!
Non era Guglielmo Boccanegra privo di averi, uè di nascita oscuro (I). Originario della Valle del Bisagno, ei possedeva nel soprastante colle di Santa Tecla una spaziosa villa, che ancor serba il suo nome. Nobile ei non era, ma i suoi antichi avevano padroneggiato molte navi, e datosi ancor esso alle cose marittime, segnalato si era contro i Mori di Spagna. A queste qualità accoppiava certa austerità di costumi, che i modi dell'ultimo
(I) Famigl. Genovesi., T. II, MS. 13.
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