La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
104 LIBRO QUARTOa cura i loro interessi; e fu straordinario e forse unico esempio ne'liberi governi d'allora. L'istituzione legale dell'arti, le facpltà compartite a'lor consoli piacquero più alla plebe, che non le adunanze troppo numerose e instabili de'parlamenti^ A'popolari fu gràto l'essere ammessi in ambo i consigli, e principalmente che il capo della repubblica fosse uno dell'ordine loro. Nè i nobili esclusi dalla dignità suprema diedero segni di scontentamento, o li consolasse l'omaggio ren-duto alla loro integrità, o confidassero che ove i tempi volessero esperienza e fermezza, il popolo conoscerebbe chi era degno di governare.
L'occasione non sembrava lontana. Perchè la prigionia del re Enzo, la morte dell'imperatore, e quella del papa, avevano stimolati i Pisani a dominare e dilatarsi più che mai in Sardegna. Mancavano loro i pretesti. Nondimeno allegavano, come se fossero stati sempre devoti alla corte romana, che i principi dell'isola avendo tralasciato di renderle omaggio per renderlo a Federigo e al re suo figliuolo, erano incorsi nelle pene fulminate contro i nemici della Chiesa. Regoa-va negli stati di Torres e di Gallura il giudice Zanche^congiunto del re Enzo per cagion della moglie, vicario di lui quando questi passò in terra ferma, e suo successore dopo l'infelice giornata presso Bologna. Il giudicato d'Arborea era tenuto da Comita III pronipote del re Barissone; e ciò che troppo doleva a'risani, una femmina creda da'marchesi di Massa e dello stato di Cagliari aveva sposato uno stretto parente di Comita, il cui figliuolo per nome Chiani ossia Gio-
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