La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
124 LIBRO QUARTOprima \ì potessero, nuovi danari. Era l'offerte secondo que' tempi assai generosa, non che opportuna. Onde il capitano fece in prima sembiante di volerla accettare; ma convitati il di seguente gli ambasciadori lucchesi, die loro questa nobil risposta: u 11 dono prezioso, che in nome della vostra Repubblica voi recate alla mia, essa non può accettarlo per non averne, a conti fatti, bisogno; ma tosto che l'abbia, manderà con fiducia a farvene richiesta, tanto è riconoscente alla vostra nazione, e sicura della sua amicizia
]\on ne venne però l'occasione mercè delle premure che Alessandro IV si diede per ridonare all' oriente cristiano la pace. Questo successore degnissimo d'Innocenzo IVdichiarò solennemente, che l'esterminio de'fedeli in Sorìa e il pieno trionfo de'Maomettani sarebbero imputati a chiunque rifiutasse la tregua ch'ei proponeva; e la minaccia intimata a tempo opportuno conseguì l'effetto. I patti furono questi: « La colonia genovese ritornerà in Acri, ma non le, fia lecito di restaurare la torre e i casamenti abbattuti. Le navi della colonia genovese di Tiro non entreranno quindi a tre anni con bandiere spiegate nel porto d'Acri. Tre anni almeno durerà questa pace.
' Saran liberati i prigionieri di qualunque nazione ». E chiaro che senza un mediatore di quel peso, o non si faceva la tregua, o i patti sarebbero stati più duri.
Abbiamo tante volte veduto, e tante altre vedremo i romani pontefici affaticarsi per la pace della cristianità, che se contribuirono qualche fiata a turbarla, sarebbe una grande ingiustizia esa-
| |
Repubblica Alessandro IV Innocenzo IVdichiarò Sorìa Maomettani Acri Tiro Acri
|