La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 113
seco le cose, assalì un campo di Bulgari nel 1207, e rimasevi morto dopo un'eroica difesa sopra il monte Rodope. Demetrio suo figliuolo di età ancor tenera, ebbe un tutore abilissimo contro gli insulti de'barbari e la finta amistà dell' impera-tor de'Latini. Perduto quel buon consigliere, il giovine principe non resistè, perdonabile errore, al desiderio di vedere l'Italia; e della sua lontananza si valse Teodoro Angelo despoto di Epiro, per conquistare la Macedonia. In questo tempo Teodoro Lascari imperadore dell'Anatolia non ampliò i suoi stati; ma lasciò a Vataze duca, suo genero, un esercito agguerrito, sempre più utile che una gran conquista. Nè Vataze lo tenne in ozio; tolse i gioghi dell'Emo a'Bulgari, il lido d'Asift a'Latini, e sottomesso ancora il despoto di Epiro, non ebbe che sudditi e vassalli dalle frontiere de'Turchi alle rive del mare Adriatico. Pure nè valor di soldati, nè trentatrè anni di regno, e quasi altretanti di guerra bastarono a farlo padrone in Costantinopoli. Teodoro II suo figliuolo logorò una breve vita fra vizii domestici e battaglie infruttuose contro nuove frotte di Bul-
£ari, tanto feroci allora quant'oggi mansueti, 'immatura sua fine espose la tenera età di Giovanni a'pericoli della tutela. (1259) Questa fu data a Michele Paleologo, uomo nobilissimo, d'animo elevato, ma più ambizioso; il quale di passo in passo si fece del suo pupillo collega, e in fine oppressore. Le angustie de'Latini, e le necessità in cui sono i.grandi usurpatori d'immortalarsi ofierire, incitarono l'ardito Paleologo a tentare 'assedio di Costantinopoli, tentato invano da\ra-Smba, T. IL 8
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