La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
H8 LIBRO QUARTO^ ^ _a oro, e sottoscritto^c^g&ni affari. jnai a pochi reo cpWrfmisero in mare con gli altri due alla volta di Genova, portando l'originai documento del trattato. E qui cominciava da capo l'ordine delle deliberazioni prescritto dalle nuove leggi, come brevemente diremo.
A requisizione ed instanza de'nobili uomini e del zio stesso dell'eccellentissimo impteradore (i cui nomi e titoli non ripeteremo) gl'illustri e potenti signori Giovanni d'Alvegno d'Asti podestà, e Guglielmo Boccanegra capitano del comune enolo genovese giurarono felicemente la lega io di luglio. E congregato poco stante il consiglio de'signori anziani, esso la comprovò; e subito dopo adunato il consiglio maggiore, cioè gli otto nobili, gli anziani del popolo, i consiglieri di esso gran consiglio, tutti i consoli dei mestieri, e i quattordici eletti fra \ più nobili, ricchi e migliori del comune di Genova specialmente chiamati, la ratificò, e promise con giuramento sopra i santi vangeli di osservarla e farla osservare insieme con le aggiunte fatte in buona fede e senza frode; e lo stesso giuramento fu preso dagli ambasciadori dell'eccellentissimo imperadore e serenissimo autocrata Michele Duca, Angelo Comneno, Paleologo; i quali eran presenti al detto gran consiglio. E l'istrumento fu letto e rogato da Lanfranco di san Giorgio notaio e cancelliere del comune di Genova; testi-monii Testa di Rivarolo e Giovanni Sinfro. Tenemmo conto delle formalità, perch'esse sono in qualche modo l'immagine de'governi ove hanno
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