La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO llf,
luogo. Or passeremo alla sostanza dell'atto, scartandone le cose meno importanti.
L'Imperio avrà perpetua amistà con la Repubblica di Genova; non farà pace coTeneziani senza l'assenso di lei. Proteggerà i suoi uomini e distrittuali, merci e bandiere da ogni insulto; i rei di tale delitto bandirà da'suoi stati; non lascerà armare, nè riceverà legni armati contro di lei. Manterrà sempre ne'suoi porti, isole, paesi e città rfl di terra come di mare i Genovesi, lor distrittuali e chiunque diverrà tale per l'avvenire, ancoraché naufraghi, in piena goduta de' loro averi e-diritti personali e reali, e in libertà, franchigia ed esenzione da ogni dazio d'entrata o d'uscita, stando o partendo con pieno carico o senza.
Non farà loro divieto, nè recherà mai impedimento o ritardo all'estrazione delle vettovaglie e altre merci, salve le condizioni seguenti; la prima di non estrarre altr'oro e argento, che iper-peri e lurcheschi; la seconda di vendere e comprare i generi sottoposti all'imperiali dogane giusta la tariffa convenuta al . tempo dell'imperador Caloianni di beata memoria; la terza di denunziare le merci per conto di Romani (1) o di stranieri, acciocché paghino il solito dazio.
Donerà al comune e popolo genovese in piena proprietà e dominio la città di Smirne col suo porto, distretto, possessi, diritti e tutto quanto ivi appartiene al detto Imperio, salvi i privilegi
(1> I Greci bitantini si chiamavano e volevano essere chiamali romani.
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