La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
'Itfl LIBRO QUARTOdubitasse quello di Pera di presentarsi al trono imperiale il primo giorno dell'anno con le dimostrazioni d'ossequio prescritte dal cerimoniale bi-santino; e nelle bandiere destinate al Levante si dovesse accoppiare alla croce rossa l'immagine di san Giorgio a cavallo.
Era in fatti san Giorgio (!) si venerato in tutto l'oriente cristiano, che spesso i Crociati (lo accennammo già addietro ) accesi della locai divozione, il videro o vederlo credettero risplendente d'armi celesti in loro difesa. I Greci lo chiamavano il Gran Martire. L'immagine sua, qual di guerriero a cavallo co'noti emblemi della soccorsa donzella e del boccheggiante dragone, era dipinta nell'imperiale palagio e nelle militari bandiere. Nè fra i Greci soltanto, ma fra i Bussi, i Giorgiani, gli Armeni il suo nome era invocato ne'casi dubbii, ringraziato ne'prosperi. Dunque i Genovesi gli dedicarono un medesimo culto; lo intitolarono protettore non solo, ma supremo vessillifero delle loro armate, e lo dipinsero sopra i loro stendardi a fine di renderli più accetti e quasi sacri alle nazioni con cui bramavano di ben vicinare. I marmi tratti dal Pantocratore servirono a edificare la chiesa di San Giorgio in Genova, e sotto il suo nome e tutela fu posta una grande istituzione, che avremo altrove luogo di celebrare. Tali furono le prime conseguenze della convenzion di Ninfeo.
Per accelerare lo sviluppo dell'altre, bisognava dar bando a quelle famiglie veneziane e fran-
(I) Acta Sanclor., die 23 aprii., p. 106.
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