La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO llf,
sabbia. Postele appresso in nuova acqua sopra accesi carboni, si facevano fondere; la parte pesante e fosca cadeva al fondo, l'altra simile a latte coagulato si vedeva galleggiare, e serbavast questa soltanto in vasi a ciò preparati. Alla cui sommità, dopo quattro dì di riposo, attaccati restavano i pezzi dell'alume risplendenti e puri come tanti cristalli, e similmente a un di presso nel fondo. L'acqua rimanente si mesceva con acqua recente e con sabbia, per farla bollire di nuovo e riposar come sopra, il che generava nuovi cristalli. Chiunque da levante passava in ponente, procurava di acquistarne; e ne ricercavano a gara Francesi, Tedeschi, Inglesi,Italiani,Spagnuo-li, Arabi, Siri ed Egiziani. Lieti i Cattanei di tanto tesoro, si obbligarono volentieri a pagarne un censo all'imperadore; e sentendo che i Turchi andavano tuttodì allargandosi nelle confinanti provincie della Lidia e della Ionia, si misero co Genovesi di lor compagnia a fabbricare presso l'antica terra un piccolo castello, avente da levante il monte d'alume, da ponente l'isola di Metelino, da settentrione il golfo di Elea o San-derli, e da meriggio quello di Smirne. A tal vista i Greci domiciliati all'intorno richiesero caldamente i Genovesi di voler fare un castello più grande offerendosi pronti a impiegarvi l'opera e il danaro, purché in caso di guerra co'Turchi fosse loro permesso di ripararvisi con le proprie sostanze. Così gli stranieri ajutati da'terrazzani ampliarono le mura del nascente castello, e il nome gli dettero di Focea nuova. Fu solennemente promesso l'asilo a'Greci; nè v'ebbe mai accordo più leale.
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