La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 139
blica così disunita, ridusse a memoria il governo de'podestà forestieri, e confortò a rinnovarlo. Ciò fatto in Genova, ottenne ancora da Roma, che l'interdetto fosse levato. E per mostrarsi pastore non men liberale che paciere amorevole,rinunziò per cinquanta mine di sale e cento lire 1 anno, all'antiche decime della sua chiesa sopra gli utili della navigazione. Questo virtuoso prelato avea nome Innocenzo Gualtieri da Yezzano, amicissimo d'Innocenzo IV.
Il nuovo podestà del Comune si chiamò Martino da Fano, legista non meno profondo di Balduino, ma più modesto. Egli era stato professore a Bologna e a Modena,rettor degli studii in Arezzo, e ivi a due anni podestà delle liti in Genova con tanta benevolenza, che invece de'soliti suffragi, fu questa volta eletto per acclamazione:
(i263) Sopite nel governo di lui le discordie, accendesi la seconda guerra co'Yeneziani, simile nelle cagioni alla prima, ma più importante nel fine; poiché ne dipende il rialzamento del trono latino in Costantinopoli, o la durata del greco, l'eccidio delle colonie genovesi in Levante, o la loro salvezza.
Non si può questa volta accusare di tardità la Repubblica; imperciocché non solamente Martino Boccanegra, fratello del capitano, ma Pier Grimaldi e Pescetto Mallone navigarono con forti squadre l'Arcipelago. 1 Veneziani all'opposto sfuggivano il cimento, o ne facean sembiante. Finalmente giusta il costume di scambiar capitani,Pietro Advocato prende il comando di 35 galee genovesi. Armata meglio fornita non aveva altri
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