La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 143
Seguì una zuffa atroce. Alla fine i Guerci rincularono nelle lor case; e Oberto, l'adunanza differita, prese a percuoterle con macchine da guerra. Non erano i primi colpi vibrati, che una nipote diFulcone,giovane bella e coraggiosa,cadde trafitta a lato de'suoi congiunti con le man piene di qnadrella,che loro porgeva. Frattanto i nobili di fuoriavevano scalate le mura, e il popolo mori-morava. Oberto se ne avvide in tempo; levossi dal colpevole assedio, e sulla piazza del parlamento promise di ritirarsi, purché n'andasse impunito. E per mostrare che non l'ambizione sua propria, ma V ingiustizia del Podestà gli fosse stata cagion di tumulto,chiese ancora ed ottenne l'allontanamento di quello. Tanto il nome del vizio spiace anco a viziosi! 11 giorno appresso i cittadini ebbero uno spettacolo da smuovere i più feroci, il funerale dell'uccisa donzella, che fu sepolta solennemente nel duomo fra la polvere de'suoi maggiori.
(1266) Queste agitazioni, ove le più fiate i peggiori trionfano, fecero conferire il grado di ammiraglio a Lanfranco Borborino (*), uomo da bassa fortuna venuto a grande opulenza. Correndo voce che i Veneziani volevano entrare ostilmente nel mar Ligustico, ed era forse la prima volta, Lanfranco si pose con la sua armala fra Corsica e Sardegna ad aspettarli. Di là, mutato parere, s'inoltrò fino a Trapani. Quivi accertato che i nemici, ricchissimi di prede, erano già a Messina, in cambio di far forza di remi, tenne
(I; Caff., lib. Vili.
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