La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
148 LIBRO QUARTOviso; e principalmente l'approvò Lodovico, a cui erano venuti segretamente gli ambasciadori del Mossulmano, dicendo cli'ei volea battezzarsi ed essere quindi innanzi l'amico più fedele de' cristiani, o quella fosse una finta ambasciata, secondo che alcuni hanno creduto, o egli stesso fin-gessela per allontanare da sè la procella. Ma ciò appunto gliela tirò addosso. Perchè deliberata l'impresa come al re piacque, i crociati partirono di Cagliari a1 dì quindici di luglio, e due giorni da poi dettero fondo nel golfo di Tunisi presso le rovine dell'antica Cartagine, ove un grande romano 0), sbandito dopo i sei consolati, si era altra volta nascoso, e ove un monarca francese nel colmo della sua potenza veniva a morire. L'animo suo che in deboli membra era vivace, fu oppresso dalla novella che Omar El-Muley, così avea nome il Tunisino, non solo rifiutava il battesimo e l1 ambasceria smentiva, ma prote-stavasi esser quella un'impostura de'cristiani, e che ne pagherebbono il fio. E già aveva comandato di mettere alla catena i mercanti genovesi con altri cristiani, i quali non prevedendo la guerra, tranquillamente trafficavano ne'suoisfati. Maledirebbero questi infelici un'impresa riuscita solo in lor danno? sarebbero tentati di apostasia? e la speranza di ripiantare la croce nella patria de'Cipriani e degli Agostini fallirebbe per sempre? Così fatti pensieri spinsero Lodovico a sollecitare uno sbarco che poteva ancora impedire. Contro ogni apparenza lo sbarco fatale segui
(I) C. Mario vincitor de'Cimbri e competitore di Siila.
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