La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
150 LIBRO QUARTOsuo successore Un'aurea istruzioiie sopra i doveri de* regnanti. Ma quando si sentì vicino a spirare, dimentico di tutte le cose terrene, sol ripeteva queste belle parole del re profeta: Entrerò, o Signore, alla tua santa casa; mi prosterò in adorazione dinanzi al tuo tempio!
Nessun forestiere pianse tanto quell'ottimo principe quanto i Genovesi cui egli aveva sempre bramati partecipi delle sue imprese, e che gloriarsi potevano di averlo una volta almeno salvato. Poche ore dopo la sua morte giunse il re Carlo di Sicilia, suo fratello minore, il quale portava il titolo di conte d'Angiò, prima che avesse quello di re. La numerosa sua armata rinvigorì i Crociati; e tale spavento mise in Omar, che per ottenere una tregua di dieci anni, egli s'obbligò a pagare in istante cinquantadue mila once d'oro, e fra due anni altretanto; rendersi tributario alla corona di Sicilia, liberare gli schiavi cristiani, e la predicazion del Vangelo permettere in tutti i suoi stati. Approdò il principe inglese Odoardo nell'atto che si fermava la tregua; biasimolla altamente, e senza volere la minima parte del riscatto, navigò in Palestina, ove fece prodezze, preludi di quelle che farebbe un dì sul trono. Gli altri Crociati seguitarono in Sicilia il re Carlo, il quale aveva loro promesso di condurli l'auiio seguente in Palestina.
Erano a vista di Tràpani il giorno diciottesimo di novembre, quando una di quell'orride burrasche che sogliono levarsi nella rea stagione, sì li sorprese, che gran parte de'legni furon preda dell'onde, o andarono a rompere in terra coned
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