La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO NONQ 153
in tutti i castelli del regno, e n'uscirono a mi-gliaja guerrieri. Carlo impaziente degli apparecchi che una moltitudine richiede, s'imbarcò a Marsilia con pochi seguaci. Il porto di Civitavecchia l'accolse, il papa lo colmò di favori, i Romani lo crearono senatore perpetuo, i Guelfi di tutta l'Italia loro capo. Intanto la gente d'arme ch'egli avea preceduta, calò in Piemonte, mise presidio in parecchie città agitate dalla discordia, quindi s'uni col suo principe a Roma. Ei mosse subito alla conquista del Regno ; un tradimento gli agevolò il passo importante del Garigliano; sicché Manfredi colpito da tanta celerità, lo fece richiedere d'alquanti giorno di tregua, offerendogli i suoi tesori. Un attimo pur non ottiene; e gli è tolta la vita nella battaglia di Benevento l'anno 1266.
Or della casa imperiale di Svevia non vive più altri che Corradino; ma viverà lungamente? Allettato il real giovinetto dalle lusinghe dei Ghibellini, opponendosi indarno la tenera madre, si incamminò ver l'Italia co'duchi d'Austria, di Baviera (I) e di Gorizia. L'ereditaria avversione dei Guelfi gli chiuse il passo del basso Po; talché dall'Adige voltò al Tesino, e l'Appennino varcando fra 1 dietristi rlì Savona e di Genova, ove tutto era in moto per la crociata del re Lodovico, discese alla cala naturai di Yaragine. Quivi il levò uno stuolo pisano di 25 galee, e condusselo a
(1) Federigo Margravio di Baden aveva il titolo di duca d'Austria dopo la morte di Federigo il Bellicoso di casa Ba-benberg, sue prozio. Il re di Boemia ne aveva il possesso.
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