La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
162 LIBRO QUARTOI Guelfi impatriati, ma non contenti, si congratularono seco di un'elezione tanto favorevole alle
lor mire. Ma il vecchio cadente, sentendosi oppresso dal nuovo peso, rispose loro (I): Non menate trionfo, o fratelli. Era pur meglio per voi un cardinale vivo, che un papa morto. Subito levō la scomunica data da Gregorio X a comune richiesta, dimenticata forse da Innocenzo. E in capo a trentasette giorni cedč alla natura.
Perduta quest'ultima speranza, i Malaspina e i Fieschi, che avevano speso tesori nel tempo del loro esilio e della guerra, si accomodarono a vendere una gran parte de'propri feudi e possessioni. Onde la Repubblica acquistō per lire dicia-nove mila Ovada con altri luoghi vicini al Monferrato, e per venticinquemila nel golfo di Luni, Arcola, Vezzano, Tivegna, la Spezia; il quale castello essendo situato in fondo del golfo anzidetto, e quasi a cavaliere di esso, non cosė tosto cominciō a fiorire sotto il dolce governo de' Genovesi, che posta in dimenticanza l'antica voce di Luni, i naviganti presero a dire: Poggia al golfo della Spezia !
Le cose non andarono cosė prosperamente in Corsica. Era quell'isola a somiglianza della Sardegna, divisa in alcuni giudicati, e in moltissimi feudi. Avvenne l'anno 1276 che il giudice di Ci-narca, provincia occidentale dell'isola, usando crudelmente co'sudditi, fu costretto a prender la luga, ricorse alla Repubblica e n'ebbe soccorsi. Ma come un uomo crudele contro i suoi cit-
(I) Jacob, a Varagėne, XII, 7.
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