La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
LIBRO QUARTOlo era sposo di Addasi a Fiesclii genovese, di modo che l'indole natia lo rendeva animoso, e il parentado fedele. Con impeto grande ei s Ito su l'usciere, fece il conte prigione con la sua gente; s'impadronì de'cavalli e della cassa, e dato fuoco al rimanente sgomentò e represse l'ammiraglio Zaci che incalzavalo con tutti i suoi legni. Durò la battaglia da mane a sera. Al favor della notte s'allontanarono i Pisani, lasciando in potere di Moruello otto navili, oltre un affondato. E la mattina appresso ne perdettero altri quattro, rimasi senz alberi e senza remi. Riflettendo alla continuazione di queste sconfitte, quando nelle guerre passate i successi erano varii, noi facciam coligli iettura che i Pisani dismettessero anch'essi in tempo di pace gli esercizi della nautica militare, e che trasandassero, deliberata la guerra, di ripigliargli. Vincere non può chi non s'esercitò a combattere.
Per lo contrario essi posero le loro speranze in un forestiere. Questi era Alberto Morosini, non esperto soltanto nelle cose marittime, ma potente ancora ne'consigli della sua patria,perch'era nipote del doge, e i dogi di Venezia avevano in quel tempo assai più autorità, che al presente non hanno. Alberto fu pertanto eletto podestà, capitano del popolo, e ammiraglio a un tempo di Pisa; nè cittadino alcuno per grande ch'ei fosse, ricusò di servire sotto di lui. La prima sua impresa, quantunque più popolare che utile, destò grandi speranze;perch'entrò nel golfo ligustico, predov-vi molte navi da carico, e saccheggialo Rapallo, grossa terra diciotto miglia a levante di Genova-,
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