La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
176 LIBRO QUARTOcati con legname fresco stavano racconciandosi a riva, e che i capitani di Genova, inteso il naufragio de'legni pisani, avevano spedito Benedetto Zaccaria valente e nobil uomo in Corsica con trenta galee, acciocché da luogo sicuro si apparecchiassero le cose necessarie a una grande impresa. Nulla men si voleva che ricuperar la Sardegna; approdare perciò nel Giudicato di Logo-duro, il più vicino di tutti alla Corsica, unirsi co'vescovi bellicosi di Ampurias e di Bisarcio lor collegati, e porre l'assedio a Sassari, capo della Sardegna settentrionale, emporio di biade, e vicina da un lato a ricche saline, da un altro al comodo porto di Torres. Zaccaria stava per imprender l'assedio, quando ebbe l'ordine di rimpatriare. Ubbidì senz'indugio, e il caso fece che egli entrò da levante in porto, mentre un forte sirocco spingeva le navi pisane a ponente. Non fu permesso al Zaccaria, nè a veruno della sua squadra di smontare in terra, fosse gelosia d'ufficio, o fretta di andare contro il nemico. E veramente le popolazioni di Genova e de'sobborghi facevano a gara per trarre in acqua, spalmare, e riarmare i navili che avevano avuto mestiere di riparazioni; e, cosa appena da credere, in meno di ventiquattr'ore tutti ebber finito. Mandossi a far gente nelle Riviere, e tanta ne venne che superò il bisogno. I forestieri, provenzali e lombardi, che offrirsi solevano in tali occasioni per genio di guerra o amor di preda, non furono ammessi. ì deputati alle rassegne fecero il giro del porto, e numerarono ottani'otto galee, cinquan* tasei appartenenti alla città capitale, trenta alle
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