La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO UNDECIMO 185
per l'anime de'trapassati. Questo pio e moderatoprocedere cancella ogni sinistra impressione delle passate giattanze; e non lascia cosa da desiderare in tanta vittoria.
Il doge di Venezia deputò il proprio figliuolo a domandare il riscatto di Alberto Morosini; e gli fu conceduto a patto, che fino a guerra finita ve-run legno de'Veneziani non trafficasse con Pisa, verun patrizio non combattesse per lei. La pietà de'Pisani è degnissima di memoria; perchè non pur celebrarono onorevoli esequie a'loro semila cittadini morti gloriosamente in battaglia; ma le intere famiglie, i vecchi più deboli e le donne più delicate non dubitarono di avventurarsi in mare o sulle vie più scoscese, per amore di visitare i parenti in carcere e consolarli. Onde nacque il proverbio: Chi vuole veder Pisa, vada a Genova.
Ma nulla fece tanto sentire a'Pisani il sofferto infortunio, quanto che invece d'impietosire gli altri Toscani, ei diede loro animo a collegarsi co' Genovesi, (io ottobre). La legasi fermò due mesi dopo la giornata della Meloria.Per essa Prato, Pi-stoja, Samminiato, Colle, Volterra,Siena, Lucca, e sopratutto Firenze giurarono di non posare più l'arme in finché Pisa non fosse distrutta. Le operazioni militari dovevano incominciare la seguente primavera; ma la lega non durò tanto tempo. Perchè Ugolino della Gherardesca, il quale era scampato con la retroguardia, miglior politico che capitano, persuase i suoi cittadini a esiliare la parte dominante de Ghibellini, ridursi a parte Guelfa, e farne lui capo. Così fu eseguilo (i u85). Ond'egli mandò dicendo a'collegati, che Pisa
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