La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
186 LIBRO QUARTOnon era più oppressa da'loro contrarii, che troppo disonore sarebbe distruggere una città guelfa e toscana com'essi, per favorire Ghibellini e forestieri; che il motivo della lega essendo cessato, cessava ancor l'obbligo* al quale sottentrava la legge che tutti gli uomini hanno dalla natura, far bene a'vicini e agli infelici. Dicono che Ugolino avvalorasse queste ragioni con 1' arti ordinarie della politica, regalando a certi potenti di Firenze molti fiaschi pieni di Vernaccia in apparenza; e in realtà di fiorini. Certo è, che venuta primavera non si mossero altri che i Lucchesi; i quali ancorché soli per terra, presero tre castella. E i Genovesi mandarono sopra Portopisano sessanta galee; le quali rotte in più parti le catene ond'era chiusa la bocca, s'impadronirono delle navi ritiratesi in Arno,non senza raccapriccio di chi s'era chiuso in Pisa. Gli anelli delle catene di Portopisano son quelli che si vedono anche oggi pendenti alle antiche porte e chiese di Genova. Gli annali celebrano (I)il nome del fabbro Carlo Noceti inventore del modo di romperle, e la pia munificenza dell'arte de fabbri ferrai, che alla sua morte instituì un perpetuo anniversario per riposo della sua anima.
(1286). Riuscì frattanto a Ugolino di molestare in casa loro i Lucchesi; e mediante i suoi occulti maneggi ripullulò sopra le galee genovesi tal disunione, che li costrinse a ritirarsi. Accade in quel mezzo che cinque grosse navi procedenti da Costantinopoli per Genova, assalite da un temporale
(I.i Accinelli, Compendio della Storia di Genova, p. 66.
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