La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      188 LIBRO QUARTOluglio). 11 popolo infuriato lo assali nelle sue case,
      dalle quali, attestando in vano la patria salvata, fu tratto in catene, e chiuso dentro a una torre con due figliuoli e due nipoti. Languirono ivi più mesi in forse del loro destino. Fu poi stabilito di farli lutti morir di fame. E acciò nissuno li soccorresse, il carceriere che alimentarli soleva, uscì della prigione, serrò l'uscio di fuori, e in Arno gittò le chiavi. Al dimane, non veggendolo più entrar dentro col solito pane, non sentendo più i suoi passi nè la sua voce, que'miseri carcerati proruppero in tali lamenti, che fin dalla piazza del comune pareva iMir questi voci, perdono e confessione! Cessarono al quarto dì di gridare, e forse di vivere. Ma gl'implacabili loro nemici non permisero a chi che sia di accertarsene insino all'ottavo giorno. Allora soltanto una pia confraternita ottone di entrar nella torre, e atterrate le porte, trovò cinque cadaveri.
      1 Pisani rifecero un capo ghibellino. Quindi inviarono a Genova ambasciadori, per iscusarsi di quello ch'era seguito contro loro intenzione, offerendo per lo riscatto de'lor cittadini il castello di Castro in Sardegna. Mentre ciò si trattava, ne pervenne la voce agli orecchi de prigionieri medesimi; a toslo essi scrissero a'loro parenti e amici , che si guardassero bene di cedere un luogo così forte e mei cantile ed ificato da'loro maggiori a difesa di Cagliari c di lutto il dominio pisano. Quanto a sè, morrebbero volontieri in carcere piuttosto ch'essere alla patria loro cagione di tanto danno e vergogna. Certamente fu questo uno scriver sublime, somigliante al discorso di


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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