La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO DUODECIMO 195
rono i morti. Molti ancora scamparono nell'isoladi Cipri, e non rimase del regno di Gerusalemme altro che il nome.
Arrigo II re di Cipri si trovava in Accone durante l'assedio; e venuto sarebbe nelle mani dei Mammalucchi, se due galee genovesi non lo salvavano. Giunto alla sua residenza si adoperò a tirare il commercio della perduta città; fabbricò Famagosla ov'era già Salamina, rimpetto a terra ferma; allettò i mercanti d'ogni contrada a popolarla, e grato del benefizio, concedè speciali esenzioni alla nazion genovese. Quando i Veneziani conobbero il commercio di Egitto in balìa di una feroce milizia, quello di Sorìa annientato con la perdita di Acri, e i privilegi ottenuti da' loro emuli in Cipro, non è a dire quante querele mettessero per la loro moderazione. I meno sensati la deridevano più aspramente. Dall'altra parte i baili e residenti loro oltre mare esageravano la crescente prosperità de' Genovesi in Pera, in Caffa e in Famagosla, non che le avanie moltiplicate contro l'altre nazioni. I successi della guerra pisana somministravano altri argomenti a' senatori veneziani che non volevano più pace con Genova. Dicevano non essere il riscatto d'un sol cittadino da tanto, che si dovesse a quello posporre la protezione del commercio veneto e la difesa de'loro amici. L'esatta osservanza degli accordi essere giustissima quando si sa che l'altra parte vuole davvero la concordia c il ben comune. Ma quando è manifesto, ch'ella aspetta sol l'occasione di nuocere con più sicurezza, chi non dirà cieco e insensato colui che s'astiene da prevenirla per-
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