La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO DUODECIMO 205
110 di forza nella casa del bailo veneto in Costantinopoli, lo cacciano fuori, tolgon dimezzo chiunque osa resistere; e a minacce e a'preghi dell'ini-peradore non badano, finché non abbian purgata a modo loro l'offesa. L'anno seguente diciotto galee veneziane saccheggiano la costiera dell'Asia che riguarda Costantinopoli, rimproverando al debole principe di aver secondato segretamente i Genovesi. Frosio Morosini con nuove galee affonda presso Cipri cinque navi. Andrea Dandolo difende con quaranta l'Adriatico, e Matteo Quirino con quindici altre s'arrischia a passare il Faro. Ovunque fan prede. E in Genova non si trova gente che basti a guernire una squadra, tanto il procedere-del capitano Corrado Doria amareggiava ciascuno. Esiste ancora una lettera indirizzatagli da Nicoloso Castiglione, ch'era probabilmente un dotto e sagace giureconsulto, come ne ha pure al presente del medesimo cognome. Il quale condendo il vero nel patrio dialetto (I) e in molli versi, lo ammoniva rispettosamente a guardarsi dall'odio contro lui suscitato, a non si fidare di consiglieri adulatori e di falsi amici, a non ammettere offerte e proposte in cui s'occulta un amo fatale. La viva voce avrebbe giovato più che lo scritto; ma chi sa se l'altro ca-* pitano concedevagli udienza. In vece di riformare sè stesso, Corrado si diede a intendere che acquieterebbe il popolo irritato deputando alle minute quistioni de'poveri artefici e marinari un
(I) Codice in pergamena nella libreria del chiar. sig. Decurione ed avvocato Matteo Mollino.
ed
| |
Costantinopoli Asia Costantinopoli Genovesi Morosini Cipri Dandolo Adriatico Matteo Quirino Faro Genova Corrado Doria Nicoloso Castiglione Corrado Codice Matteo Mollino Andrea
|