La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO DUODECIMO 207
(1298). L'armata fé' vela dopo la metà dì agosto, dritto air Adriatico. I nemici non avevano passato quel vasto golfo. 11 loro cammino era fra l'estrema punta dell'Istria e le bocche di Catta -ro. L'ammiraglio si chiamava Andrea Dandolo per sopranome il Calvo. Gran varietà troviamo nel numero delle galee. Chi ne conta più, ne assegna cento a' Genovesi,e centoventi a Veneziani; chi meno, ne dà ottantacinque a'primi e novan-t'otto a'secondi (I). Sembrava la battaglia imminente. Ma Lamba contento di aver riconosciuto il nimico, comincia a dar vòlta. I Veneziani in cambio di seguitarlo gli mandano da una saetlìa dicendo, perchè non viene a giornata, e se tanto non osa perchè non isgombra l'Adriatico. Non voglio combattere avanti la natività della Beata Vergine, nè abbandonar questi mari innanzi all' aver combattuto. Così Lamba risponde. I giorni di mezzo passano in movimenti vicendevoli. D'isole, penisole e canali è tutta ingombra quella costiera del mare Adriatico. Se dunque sembrava malagevole altrove, quivi era quasi un portento che due armate numerosissime potessero non che evitarsi, navigare più giorni senza rompere negli scogli. La stessa difficoltà si presenta a chi legge nell'antiche storie de'Greci le loro imprese navali; nè sciogliesi altrimenti che giudicando somma la perizia de'naviganti, e attissima la struttura delle galee per quella specie di navigazione i2). Or la vigilia del giorno prescritto Lamba entrò
(1) Villani, lib. VIII. 24. Coni. Danduli, T. XII, 405.
(2) Coronelli, Isolano.
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