La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO DUODECIMO 211
sessantotto prede inabili al corso. Lo vide da lontano "Venezia, e ne tremò. E fu generale opinione, che se i Genovesi si fossero inoltrati al suo lido, o la prendevano, o nel suo porto stesso dettavano la pace. Ma Lamba si dipose a rimpatriare; e diciotto giorni dall'ottenuta vittoria entrò con altretante prede nel porto. I Veneziani presi a Cùrzola trovarono ancora nelle carceri di Genova i Pisani vinti alla Mèloria.
Corrado Spinola porse al vittorioso collega un decreto del parlamento, che il dì otto settembre dovesse la Signoria trasferirsi annualmente nella chiesa di san Matteo; prostrarsi -dinanzi all'immagine della Vergine Santa, e a lei offerire un pallio di broccato d'oro. Fosse edificato a pubbliche spese un palagio per l'ammiraglio, e innalzatagli una statua marmorea sulla facciata. Lamba avendo letto il decreto e abbracciato il collega, salutò lietamente l'immensa moltitudine che il contemplava stupefatta; ma non aggiunseIcarola. Solo il banditore si mise a chiamar paramento per lo dimane. All'ora consueta i due capitani saliti sulla scalea del duomo annunziano al popolo, che la loro dignità e spirata (1299), tosto ne depongono le insegne, e si confondono con la moltitudine.
Mentre queste cose si facevano in Genova, entrava in Venezia Marco Baseio sconfitto nel canale di Costantinopoli con perdita di sedici legni (I). Fra i lamenti e la confusion della plebe il veneto 6enato fa pubblicare un decreto, che si
(I) Sanot. Vite, p. 57.
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