La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
220. ANNOTAZIONImodo: Fatte le predette cose nell'imperio di Romania, nella corte imperiale ch'è presso Ninfeo MCCLXI dalla natività di nostro Signor Gesù Cristo indizione quarta il dì XIII di marzo.
III. La comprovazione del consiglio maggiore fu- in compendio la seguente. Alla richiesta e istanza de'nobili uomini, nunzi e ambasciadori dell'eccellentissimo impe-radore esibenti il pieno mandato dello stesso felicissimo imperadore, gl'illustri e potenti signori il podestà e il signor capitano del comune e popolo genovese, convocato il generale consiglio colla campana e colla voce del banditore secondo il consueto, dove assistettero gli otto nobili, gli anziani del popolo, i consiglieri del consiglio grande, tutti i consoli de'mestieri, e quattordici de'migliori, più nobili e più licchi del comune di Genova a ciò specialmente chiamati ; letta la forma della convenzione dal notaro e cancelliere del comune di Genova, toccati i santi vangeli, han giurato sopra i medesimi, sopra la Croce vivificante e a tutti i santi del cielo, di osservare e far o6servare di buona fede la detta convenzione fatta, fermata e giurala coll'eccellentissimo imperador de'Greci, magnifico e serenissimo signore, de' nunzi e ambascia-dori di detto comune.
IV. Sotto il governo del capitan Boccanegra la legge voleva, come a suo luogo dicemmo, che sette consiglieri almeno si traessero dalle comunità dello stato e dalle piazze o scale oltremare. Quelle che ne avevano uno quando la lega di Ninfeo fu convocata, erano le seguenti: Voltaggio di là da'gioghi, Cogoleto e San Remo nella Riviera occidentale, Monterosso e il borgo di Ricò nell'orientale, Damiata in Egitto, e Kars in Armenia. I nomi di que'consiglieri si trovano così notali senza cognome alcuno, Martino da Voltaggio, Oherto da Cogoleto, Lanfranco da San Remo, Giovanni da Monterosso , Lanfranco dal Ricò, Niccolò da Damiata , ed Alessio da Karsa.
V. Le paghe si dovevano dare in perperi. Un perpero o Sperpero si divideva in 24 carati. La sua lega era circa que' tempi di carati 11 d'oro fine per oncia, di sei d'argento fine e di sette di rame. Il suo peso legale era un saggio, peso di Costantinopoli ; e 72 saggi pesavano unaed
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