La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 233
manente dell'Europa, quando un Siciliano destò l'ambizione del re d'Aragona. Chiama vasi il Sici* liano Giovanni da Procida, e l'Aragonese eraPietro IH primo figliuolo del Conquistatore, e genero del re Manfredi. Giovanni vedendo il re Carlo detestato da'suoi isolani, perchè ingrassava delle sostanze loro i Francesi, si dispose a vendicarli per opera di don Pietro. Mancavano allo Spagnuolo i danari. Ma Giovanni se n' andò vestito da frate in Costantinopoli, ove l'ammiraglio Zaccaria, quel desso che aveva racquistato Negro-ponte, l'introdusse a Michele Paleologo allora regnante. L'uno espose le pratiche già ordite; e l'altro lodò sì fattamente l'impresa, che il Greco diede trentamila oncie d'oro per affrettarla (I). Don Pietro sovvenuto in tal guisa allestì la sua armata; e il papa insospettito gli mandò Jacopo da Varagine, che non era ancora arcivescovo di Genova, in qualità di legato, per sapere dov'ei destinasse il suo armamento. E don Pietro, messo alle strette dal savio Legato, rispose: se l'una delle mie mani palesasse i miei segreti all'altra, la mozzerei. Non potè Jacopo ottenere altra risposta, ma quest'una dava molto a intendere. Intanto Giovanni da Procida concertò il famoso Vespro Siciliano, così nominato dacché il dì terzo di Pasqua del 1282, al tocco della campana che chiama a vespro, in tutte le terre della Sicilia ov'erano Francesi, il popolo si armò, e gran numero ne uccise co'bambini nati da loro e con le donne accasate con essi. La segretezza che guidò
(I)Plolom. Luccn. Ckron. Du Cangc, List, de Const. XIII.
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