La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
234 LIBRO QUINTOtante braccia, fu pari alla costanza de'Siciliani, che accolse e difese il re d'Aragona contro le censure de'papi, Tarmi del re di Napoli, e i soccorsi del re ai Francia suo nipote. Pietro diede il governo delle sue navi a un Catalano, il celebre Ruggieri di Loria, e Carlo ad Arrigo de'Mari genovese. Morirono i due re nimici innanzi di far pace. Carlo II succedette nel reame di Napoli, Alfonso in Aragona, e Jacopo suo fratello in Sicilia. Ma costui non pregiò tanto quell' isola doviziosa, che più non amasse la Spagna; onde al mancare di Alfonso senza prole, fece ivi ritorno e la Sicilia abbandonò. Gl'isolani ciò non ostante, implacabili nemici della casa d'Angiò, più. tosto che rimettersi all' arbitrio di quella, si diedero l'anno 1296 a don Federigo terzogenito del re Pietro, giovane derelitto ma prode, che non. curò le minacce dell'invidioso fratello, non l'armi di Carlo II e di Roberto suo successore. Da qui nacquero le parti angioine e aragonesi, niente meno ostinati negli odii, variabili nella fortuna, e calamitose negli effetti, che le fazioni Ghibelline e Guelfe erano altrove. Caro costò aU' estremità dell'Italia la modesta pretensione di scegliere fra due gioghi stranieri il meno pesante.
L'arroganza de'feudatari imperiali aveva partorito il governo repubblicano nel centro e nella pianura settentrionale d'Italia; le intestine discordie fra nobili e popolo ristabilirono i governi assoluti. La lega lombarda che i due Federighi non avevano potuto troncare, da sè stessa si sciolse, e astuti tiranni domarono valorose repubbliche.
Onde i Polenta cominciarono dopo il trecentoed
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