La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 237
Dopo la morte d'Innocenzo IV la Provvidenza * permise che si mutassero dodici papi in qua-rant'anni. Parecchi di loro furon già mentovati nel libro antecedente. Bonifazio Vili, che ivi pur nominammo, era asceso al pontificato nell'anno I2g5. Più ammaestrato nelle leggi canoniche che nel governo civile, ei fece una guerra acerrima a'Ghibellini (I); scomunicò Alberto re de'Roma-ni e Filippo il Bello re di Francia. Ma non calcolata la differenza de'tempi e delle opinioni, si trovò arrestato una notte in Anagni sua patria da un Ghibellino romano e da un cavalier francese nel mezzo della sua corte e delle sue guardie. Eran.coloro i mandatari di Filippo il Bello. La corte e le guardie abbandonarono il papa nella sua ventura; ma Luca Freschi cardinal genovese, trovò modo di liberarlo, sollevando il popolo in suo favore. Pur giunto a Roma, e quivi ancora oltraggiato, morì di cordoglio. Benedetto XI regnò soltanto nove mesi, e Clemente V, di nazione francese,nimico degl'Italiani o vinto dell'amor della patria, trasferì l'anno i3o5 in Francia la sede, che vi rimase di poi settantanni, età di decadenza tanto sensibile fino d'allora, che gli scrittori coetanei d'Italia paragonarono la stanza de'ponlefici oltremonti alla cattività degli Ebrei in Babilonia.
Uno degli effetti più deplorabili fu l'abolizio-.
(I) Riferiscono alcuni questo fatto inverisimile, ma significante e curioso, che presentatosi a ricevere le sante ceneri Por-chetlo Spinola, arcivescovo di Genova, Bonifazio gliene gittò sugli occhi, dicendogli: Memento homo quia Gibelinus cs, et cum Gibilinis in cinerem reverteris.
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