La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 241
del Reno. Al suo tempo nacque in Boemia la formidabile setta degli Ussiti, la quale sconfìsse due volte l'imperador Sigismondo suo successore (I), e avrebbe sconvolto tutto il mondo cristiano, se, come alle sètte facilmente interviene, ella non si fosse divisa in due parti, i Taboriti e i Calistini, cbe forse oscuramente durano ancora (2). Fra tanta varietà di case regnanti e d'opinioni, languì infelice la bellicosa Germania, finché i suoi elettori ritenendo di dritto, non abbandonaron di fatto lo scettro imperiale in mano de'gloriosi principi austriaci, discendenti dal savio Ridolfo.
Un altro imperio richiede da noi più parole, cioè il Bisantino. La maggior parte de'recenti scrittori sembrano congiurati a vilipenderlo, benché cento volte assalito, resistesse undici secoli alla sua distruzione. I suoi confini nel secolo XIII erano ancora Sinope nel mar Nero, Iconio nell'Asia minore, la Bulgaria e la Servia in Europa, e il Capo di Matapan nel Mediterraneo. A cotal situazione bisognava una difesa valida e fedele; perciò Michele Paleologo tenne cinquanta navi e sessantamila soldati. Ma l'avaro e timido Andronico in cambio di affezionarsi i propri soldati, cercò de'forestieri. Erasi di fresco conchiusa una tregua fra i re di Sicilia e di Napoli; per la qual cosa si trovavano senza stipendio migliaia di Ca-
(1) A. 1410-1427.
(2) Gli Ussiti volevano la Comunione sotto le due specie. I loro predicatori affermavano essere il Salvatore sul punto di apparirej e che avrebbe ridotte in cenere tutte le città della terra, eccetto cinque della Boemia. Coxe, St. della Casa d'Austria egregiamente tradotta dal Campi, 1.
Serra j T. IL 16
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