La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
242 LIBRO QUINTOtalani, che avendo seguitato i re aragonesi in Italia^ non volevano per l'avvenire altro mestiere fuor quello dell'arme. Andronico mandò a costoro l'invito di arrotarsi, essi lo accettarono, e traghettati in Asia, ove i Turchi travagliavano l'imperio, ne ammazzarono in due sanguinose battaglie trentamila. Ma i mercenari invaniti concitarono più odio che i nemici depressi; se ne r avvidero prontamente, e di malvagi diventarono pessimi. L'imperadore tentò ogni mezzo di conciliazione. Persuaso alla fine, che bisognava la forza, ricorse per ajuto a'Genovesi di Pera.
Dopo le paci gloriose con Pisa e Venezia durava una scambievole diffidenza fra la colonia genovese e la città imperiale. Ma il comun pericolo la dissipò, massimamente a vedere quegl' indomiti ribelli crescere ogni di in possanza, e Turchi arrotando non men che cristiani, offendere Greci e Genovesi, minacciare egualmente Costantinopoli e Pera. Andronico dunque nel i3o4 confermò alla Repubblica con bolla d'oro i privilegi conceduti dal padre, e donò alta vicina colonia una parte de'colli a lei soprastanti. Dall'altra banda i Catalani, inalberata la bandiera d'Aragona, spedirono al naturale lor principe, perchè gliaju-tasse. Donde risorse il pensiero che Procida e Zaccaria avevano scoperto in Carlo I di ritornare la Grecia a'Latini. E siccome la principessa Caterina pronipote dell'ultimo imperadorBalduino, non rimanendo discendenza maschile, si era sposata col secondogenito di Carlo II , cosi fu fatta una lega fra Napoli, Sicilia, il papa, l'Aragona e la Francia per conquistare in nomediquelìa l'O-
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