La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 245
Regnava pur nella Persia fra il secolo decimoterzo e il seguente, un Tartaro per nome Hasan, al quale non erano odiosi Latini nè Greci. L'elogio che fanno di lui gli annalisti (I), o è esagerato assai, o mostra che la più cupa barbarie non è inaccessibile al puro raggio della^ ragione. Hasan non adorava idoli, non venerava Maometto, ma s'accostava nel culto divino a'cristiani. La sua giustizia era ferma, la sua parola sacra. La principale sua ambizione mirava a respingere i Turchi nell'antiche loro solitudini, giudicando che non sarebbono mai buoni vicini, nè ospiti umani. I frati minori che insinuati si erano da lungo tempo fra i Tartari, promisero al principe i soccorsi della cristianità; e veramente non perdonarono a viaggi e a predicazioni per ottenerli, con celebrare ogni dove le rare sue doti, e la disposizione in cui era di liberar Terra Santa e restituirla a'cristiani. Cominciava pur allora il secolo dell'eloquenza semplice e popolare, che ancor s'ammira ne' frati Giordano, Cavalca e Passavanti. Una predica dunque di fra Filippo da Savona sì fattamente commosse le donne genovesi che venderono gioie ed argenti per armarne una squadra in ajuto dell'eroe della Persia, e per combattere esse stesse al suo fianco, se il papa ciò approvasse. In capo di lista si leggevano i nomi delle pie e nobili donne, Anna di Carmandino, Giovanna de'Ghisolfi, Caterina deTranchi, Anna Doria, Sabina Spinola, Maria Grimaldi, Paola de'Carli,
(I) Villan., sant'Antonia. Walsingam in vita Eduardi I. Pa-ehymer. XII lo chiamano Cazanus, Gazan e Kasan.
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