La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 251
mille cinquecento lire, equivalenti in quel tempo ad altretanti fiorini d'oro, nè d'altro curando si sciolse. Gli eletti nominarono tosto un nuovo abate, e fu Jacopo da Gropallo disceso du una famiglia antica di Piacenza. Nella vigilia del santo Natale la città e le valli giurarono fedeltà al nuovo governo. Ma i capi di esso troppo dissimili agli Oberti, a Lamba e a Corrado, non rimasero lungamente in pace. Barnaba, posseditore ancor esso di grandi ricchezze, volle imitare il collega, dando sua figlia a un forestiere; e diedela al marchese di Saluzzo, il quale non tardò dopo le nozze a rinnovare le sue pretensioni sopra una parte del Monferrato. Ognuno dei capitani richiedeva che la Repubblica favorisse il proprio genero. Era la pratica anco indecisa, quando Odoardo Spinola, zio di Opizzino, levò il romore per la città (1309), facendo gridare da'suoi famigliari l'arme. Opizzino corse al romore, protestandosi esser ciò avvenuto senza sua saputa; e a'tumultuanti rivolto gli acchetò, promettendo che si farebbe un altro parlamento. Fecesi il dì vegnente; e Barnaba fu deposto, e il mentito autore della pubblica tranquillità fu eletto capitano unico e a vita. Così piacque alla moltitudine. Ma i nobili sì ghibellini, sì guelfi con una parte degli Spinola stessi accompagnarono Barnaba nelle Langhe vicine (i3io), donde assoldata gran gente discesero in Val di Polcévera. Opizzino uscì loro incontro con diecimila fanti e cinquecento cavalli. Fu vinto; e come quegli il qual conosceva l'incostanza del popolo, amò meglio ritirarsi nelle montagne, che nella città. Le por-
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