La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
2(52 LIBRO QUINTOdimora in Lombardia, dopo aver nominati vicari imperiali in tutte le città ove i popoli eleggevano podestà o consoli, egli dichiarò la sua intenzione di veder Genova. Opizzino lo precedette, e l'accompagnarono quattro cardinali, il vescovo di Sabina, quel di Velletri, il terzo di Albano, e Luca Fieschi, il liberatore di Bonifazio Vili. Questa unione di Guelfi con Ghibellini nella corte di Arrigo gli guadagnò tutti i cuori; l'oscillante governo non ebbe o non ardì mostrarne sospettò; gli ordini della città gli andarono incontro a mezzo miglio con tutte le insegne della lor dignità (21 ottobre). I nobili vestirono in quella occasione drappi d'oro, e i popolari una divisa a due colori, rosso e arancio; da tutti fu corteggiato sino al convento di san Domenico, ch'era addobbato come una reggia. Due famiglie superarono l'altre in adulazione, i Doria che pigliarono l'aquila per istemma, e i Tartari che vollero quindi innanzi denominarsi Imperiali.
Fra queste dimostranze di affetto e devozione non si occultava un senso generale d'invidia contra Opizzino, il quale sembrava più favorito degli altri. Corse a un tratto la voce, che egli avrebbe non solo la grazia de'passati errori, ma il grado ancora di capitano; e tanto bastò. I Guelfi e i Ghibellini, gl'infimi e i grandi si accordarono a eleggere limperadore medesimo per capo supremo della repubblica. « Durasse la sua podestà venti anni, e meno ancora, se meno vivesse. Presente dovesse esercitarla in persona, e assente trasferirla a un suo vicario. Si prestasse a lui un giuramento solenne di ajutarlo e ser-
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