La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 257
usavano seco più spesso. La corte medesima ne fu assalita, e l'imperadrice ne morì. Ingegnavasi Arrigo con atti generosi e con maniere affabili di conservarsi frattanto il favore del popolo, pacificò le fazioni, e conferì a Lamba Doria il comando delle galee destinate alla conquista del regno.
(i3ia) Ciò non di meno una mutazione sì fatta produsse universale stupore. Gli annalisti contemporanei la giudicarono cosa stravagante e inaudita (1). I popoli di là dall'Adige deputarono un savio padovano ad osservarla da presso; e quante cose inaspettate egli non vide, quante non riferì aLsuo ritorno! Talché i Padovani non solo, ma i Veneziani e i Bolognesi entrarono in una lega, avente il re di Napoli per protettore, e i Fiorentini per membri suoi principali. 11 decreto pubblicato dall'imperadore in tal congiuntura mette in piena luce ciò ch'egli sentiva della sua autorità. Priva Roberto e i suoi eredi non solamente del reame di Napoli, ma della contea di Provenza. Toglie alla città di Firenze ogni giurisdizione, condanna i suoi abitanti in centomila marche d'argento, e ad Opizzino Spinola e al marchese di Monferrato concede di battere monete contrafatte al conio de'Fiorentini. L'opinione de'tempi era ancor tale, che il decreto parve ingiusto, ma non insensato; onde i condannati ricorsero al papa acciò annullasse, come se i diritti delle nazioni e la pubblica fede abbisognassero d'indulto.
(2 di gennajo). A Genova intanto si armò uno
(I) Villan., IX, 23. Albert. Mussai., XIII, 7.
Sebra, T. IL 17
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