La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
258 LIBRO QUINTOstuol di galee; un altro ne venne da Pisa, ove Arrigo si trasferì, a gran contentamento de'Genovesi che lungamente lo avean posseduto, dei Pisani che si struggevano di possederlo. Quindi rifornito di gente e danaro passò a Roma, ove fu coronato da'legati del papa sedente in Avignone; e finalmente per la via di Perugia tornò in Toscana. Andiamo, diceva egli a suoi uffiziali, andiamo a gastigare i Fiorentini 1 E devastato il loro territorio gli strinse d'assedio. Ma fedelmente soccorsi da'Sanesi e da'Lucchesi, i Fiorentini mostrarono quel che possa dentro a giusti ripari la costanza,l'ordine, l'unione. Continuò più mesi l'assedio senza profitto, le vettovaglie cominciarono a mancare nel campo tedesco, un'epidemia castrense a infievolirlo; Arrigo stesso ne ammalò, e cercando aere più vivo trovò la morte nel contado Sanese. Che un frate porgendogli l'ostia sacra lo avvelenasse, nessun contemporaneo lo ha scritto. Lasciò egli fama, secondo i suoi storici, di buono, temperante e giusto; e forse le sue intenzioni erano tali, ma come vedemmo, dirado corrispondevano i fatti. Perchè basta sovente una opinione falsa o esagerata a far traviare gli animi più retti.
Innanzi che partisse da Genova, Arrigo avea costituito suo vicario, non già Opizzino cui l'odio generale escludeva, ma Uguccione della Fagiuola, l'Ercole degli Aretini. Uguccione era forse serbato a tutte manomettere le convenzioni de'Genovesi; ma sentita la fine dell'imperadore n'andò a spron battuti in Toscana, ove i Pisani lo fecero spontaneamente lor capitano, e i Lucchesi per forza.
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