La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 263
La prima azion loro fu a visitare un antichissimo tempio dedicato alla Yergina Santa sul colle di Coronata. Un pallio d'oro fu l'offerta consueta che le presentarono, e la presa di Genova il favore di che la richiesero. Vedremo se gli esaudì. Cresciuti quindi in baldanza, mossero il campo dalla Polcèvera all'ultima piaggia di san Pier di Arena con intenzione dibattere la torre del Faro, posto così importante, che imprudente cosa sarebbe lasciarselo alle spalle. Alzate pertanto le macchine belliche, in poco d'ora, s'avvidero che niuna impressione farebbono in que'duri massi. Provarono a scuoterne i fondamenti; ma per la stessa cagione non riuscì. Restava il mezzo più lento di prenderla per fame; a ciò risoluti, scavalcano la pubblica via di Promontorio, oggi degli Angeli, e presa quell'altra che torce a ponente, fra monte e scoglio si posano dietro alla torre, come i loro eompagni dinanzi.
Chiudere il varco de'monti, fortificare le valli, o sol provvedere di vettovaglie la torre, questi ovvii pensieri non eran caduti nell'animo de'pigri assediati. Ravveggonsi alfine; procacciano armi, viveri, gente; ma come faranno a rifornire la torre? L'accesso di terra è insuperabile; i bassi fondi allontanano le grosse navi, ei dardi nimioi le piccole. Fra tali dubbiezze un legnajuolo ingegnoso (ben duolci di non sapere il suo nome) comunica certa sua invenzione; ella è approvata. Si prende la maggior caracca del porto, si colloca a coperto del molo. Quattro ancore incrocicchiate la rattengono a prua, altretanti canapi a poppa. 11 fondo dell'acqua vien ripulito, gli anelli deled
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