La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

Pagina (265/496)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      CAPO SECONDO 265
      galleria sotterranea fin sotto al piè della torre, e i vuoti fondamenti sostennero con puntelli di legno. Bisognò a tal fine la stessa dirittura servare, guardarsi da crepature, e purificare un aere privo d'ogni bontà. Queste cose difficili ovunque, il genio italiano le fece sotto terra e quasi a tentone. Come tutto fu in ordine, un trombetta in ricca divisa si presentò al presidio, e intimògli a nome di Marco Visconti, che s'arrendesse, se non voleva vedere ardere i legnami, sprofondarsi la torre, e ogni cosa sepolta sotto le sue rovine. Aveva già egli durato tre mesi d'assedio in una abitazione ristretta a quattro mura come una carcere, col mar da due parti, dall'altre due i ni-mici. Una macchina sola avea provveduto al suo scarso vitto; ma nelle veementi agitazioni dei flutti il corso di esso era impedito. Imperversava da gran tempo il mare per modo che soprastavano a quella gente fedele due specie orribili di morte. Ciò non di meno ella richiese un dì solo di tregua per darne contezza al proprio governo, il qual ricaduto nell'inerzia sua naturale, sembrava averla dimenticata. Fu conceduto, ma con questo patto crudele, che nonostante il grosso mare, si portasse l'avviso per mezzo della macchina. L'uom coraggioso cominciò dunque su quella a discendere lungo la gomena in varii sensi agitata e sconvolta; ma pervenuto a un quarto della lunghezza, non fu possibile di andare avanti. Vergognando di ritirarsi, ott'ore continue stette in lotta tra il vento, i marosi, la farne e lo stento. Cedè alla fine; e l'ostinazione della tempesta, la mancanza de'viveri, le minacce che i nimici fa-
      >y


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

Pagina (265/496)






Marco Visconti