La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
270 LIBRO QUINTOsanta galee espugnarono Albenga. Città di Sara-cini non avrebbe ricevuto peggior trattamento, case distrutte, templi spogliati, donne e vergini rapite. Emanuele Spinola vescovo di quella città sventurata si ritirò nella fertile valle ai Andora. Una divisione di Guelfi vi sopragiunse; ed egli più ricordandosi di esser nato Spinola cbe di esser vescovo, si spinse a combatterli. Nella zuffa il cavallo ferito gittollo a terra, i suoi diocesani lo abbandonarono, e i nemici vittoriosi gli tolsero fra mille strazi la vita.
(i32o). In questo tempo Federigo re di Sicilia istigato a romper la tregua, armò venticinque galee in soccorso de'Ghibellini, e Marco so! [dò quattromila venturieri, i quali scendendo in vai di Polcèvera commisero fierissimi eccessi, se non che i nazionali erano talvolta ancor più feroci. Con questi mezzi i Ghibellini ristrinsero per mare e per terra l'assedio.Il Gambatesa tentò allargarlo di terra; appiccò un'aspra battaglia, ma fu respinto. D'allora innanzi gli assediatori davano ogni dì più molestie; quei di dentro si difendevano con pari ostinazione, nè pareva che alcuno prezzasse la vita; quando levatasi una gran fortuna di mare, le galee siciliane dovettero allontanarsi; e otto si perderono alla marina di Chiavari con tutte le genti; l'ammiraglio campò nel golfo di Vado. Dove raccolte le navi disperse in numero di diciasette, si mise a predare le vettovaglie che andavano alla città. Fugò alquante galee che Roberto mandava di Provenza, altre ne prese, di modo che veggendo il verno imminente e Genova quasi affamata, entrò in speranza di fareed
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