La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 273
ventimila libbre d'argento, quantità secondo quei tempi sì eccedente, che di sole munizioni da guerra non sarebbe verisimile, se i fuorusciti non avessero tenute le loro famiglie ed esercitati iloro negozii ne'borghi, come in altre città. Costoro si ridussero a Voltri, e Marco Visconti ritornò a Milano, ove Galeazzo suo fratel primogenito volgeva altri pensieri, che l'estinto lor genitore.
(i323). Grandissime feste se ne fecero in Genova, ma nel meglio di esse le guastò un avviso, che il fuoco della discordia si era dilatato alla più importante delle colonie orientali. 1 Guelfi, cacciati da' Ghibellini di Pera avevano cercato asilo con dieci navi in Sinope, città del mar Nero posseduta da'Turchi; e "quel Zelebì, così intitolavano il signor della terra, traditi gli aveva orribilmente. Due giorni dopo la costoro venuta, fé'preparare un solenne convito, uno spettacolo di danzatrici giorgiane, e un bagno, secondo il costume degl'Orientali, tutto olezzante di aro-mati. Quivi invita i suoi ospiti, lusingandoli a un tempo di sottoscrivere la sera stessa una lega contro i loro avversari. Vanno gl'incauti lasciando quasi vuote le navi. Or mentre i più di loro, dopo le vivande e il ballo, stanno a diletto ne'bagni, ecco una masnada di Turchi che gli assalisce, e mezzo ebbri e ignudi li mena a fìl di spada. Alcuni pochi più temperanti degli altri corrono al lido, si gittano a nuoto, e giunti alle navi, tre di quelle e sè stessi ritolgono al traditore.
In questo mezzo Roberto tornò di Provenza. Quanto trovò i nimici esteriori più deboli, tanto gli parve più tempo di conculcare gl'interni. La Serra, T. II. 18
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