La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 277
e animiseli egualmente a'magistrati (i33i). Con questa maestrìa di politica fu terminata o più veramente sopita una guerra civile di tredici anni. Vaghi di brevità noi tralasciammo i fatti meno importanti; ma non taceremo che gli annalisti così forestieri come nazionali compiangono a una voce la strage degli uomini, i danni della navigazione, il guasto delle terre, e la povertà a cui ricchissime famiglie furon ridotte. Lo storico di Firenze afferma, un libro intero esser poco a nar-nare tutte le battaglie di terra e di mare, tutti i patimenti sostenuti e la perdita di più mercanzie che non valeva un reame. Secondo un altro scrit-tor coetaneo era una pietà a vedere le due Riviere tanto deformi quanto dianzi bellissime; e l'annalista di Genova notò, che dove i cittadini mediocri non usavano in prima se non vesti di seta ornata d'argento o d'oro,dovettero anco i grandi ridursi al panno più grossolano (l).
Ciò che al lusso de'privati si toglie, racquistasi con l'economia, laddove il pubblico danno suol essere irreparabile. Tale fu la perdita della Sardegna, che i Genovesi indeboliti dal lungo assedio non provvidero di giusta difesa. Giova a questo proposito epilogar le vicende della Corsica, non meno che aella Sardegna. Dopo la rotta della Meloria, i Pisani sgombrarono al tutto la Corsica; il giudice di Cina rea abbandonato impetrò perdono, e la Repubblica volle nobilitare il principio della pacifica sua dominazione nell'isola, mediante un generale e solenne giuramento di
(I) Villan., lib. IX, 116. Petrarc. ep. fam. Stella cai. 1062.
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