La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
278 LIBRO QUINTOfedeltà. Rogavansi allora questi pubblici atti, come i privati, da un notaio; nè gli annali han taciuto il nome di Jacopo Semenzi, deputato a ricevere i giuramenti de Corsi dall'anno 1289 al 1290. Ebbono i signori la rafferma de'feudi, Bonifazio un podestà biennale, Calvi un castellano, e ambedue questi popoli la cittadinanza stessa di Genova. A così fatte disposizioni fra la repubblica e i Corsi, la pace del 1299 aggiunse per parte de'Pisani una generale rinunzia alle ragioni loro sull'isola. Rinunzieranno ancora, come notammo nel libro antecedente, alla parte occidentale della Sardegna, contenente i giudicati di Arborea e di Torres, le città di Sassari e d'Alghero. Fedeli all'alleato (1), quantunque fosse stato infelice, i Genovesi renderono lo stato paterno a Ugo di Serra terzo di nome, il quale dopo la morte di Mariano II, figlio di Oliano, s'intitolava giudice di Arborea. Laddove i Pisani malissimo contenti de'giudici loro, depostili ed esiliati, dichiararono la Sardegna orientale immediatamente soggetta. Intorno al medesimo tempo Bonifazio VIII donava, se dono può dirsi la investitura di un feudo aggravatissimo, i regni di Sardegna e di Corsica a Jacopo II re d'Aragona in compenso della Sicilia rinunziata contro il volere degli abitanti alla casa d'Angiò. La bolla non altro allegava (2), che il diritto e la proprietà della Chiesa; non faceva pur cenno de'possessori. Anzi, come già Federigo Barbarossa scrisse in simile oc-
(1) Stella, col. 1104.
(2) Raynald.j T. IV. A. 1297.
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