La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
284 LIBRO QUINTOquesto esempio di rigore, si tornò con le prede a Genova, e in quel mentre nuovi legni nimici infestarono il mar di Sardegna. Salagro non indugiò a mostrarsi; in un primo conflitto s'impadronì di sei galee, di quattro in un altro, entrò di forza nel porto di Cagliari, e in su gli occhi della guarnigione fè impiccar per la gola un corsaro catalano che in crudeltà avea pochi pari.
Alfonso IV veggendo le ree conseguenze dei disgusti recati ai Doria, non lasciò cosa intentata per gratificarsi il giudice di Arborea; maritò una sua parente col primogenito di quello, e diègli in Valenza titoli e feudi cospicui, rer la qual cosa Ugo fu costretto a tenersi con gli Spagnuoli; e i Genovesi, perduto l'appoggio migliore, si piegarono a una conciliazione. Benedetto XII, ch'era allora pontefice, n'entrò mediatore (i336); i redi Francia, di Napoli e di Sicilia s'interposero ancora, e il consenso di questi potenti non diè campo a lunghe difficoltà. Le condizioni furono queste: che i detenuti si liberassero; le terre de'Genovesi nell'isole, le loro persone e famiglie governar si potessero con le leggi della repubblica; il re d'Aragona possedesse giustamente tutto ciò che aveva acquistato in Sardegna; ma rinunziasse a qualunque pretensione sopra la Corsica.
Una pace felice tanto rispetto alle forze unite de'Genovesi e del principe loro, troppo chiaramente mostrava che strano accozzamento era questo. Sperava Roberto nel consigliarla, cbemen poderosi sarebbero più condiscendenti; e per questo medesimo effetto al luogotenente Gambatesa, tanto amorevole e sincero quanto era prode, so-
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