La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 287
finiti ancora i due anni, il consiglio generale, celebrato da una gran moltitudine di nobili e popolani, prorogò per un triennio ancora l'uficio dei capitani con questa notabile aggiunta, che in cambio di venti deputati del popolo, com'era antico costume, eleggessero essi l'abate, e che soppressa la carica di podestà, avessero il mero e misto imperio, cioè giudicassero da per sè stessi, o mediante un vicario eletto da loro, le cause maggiori, civili e criminali. Un'autorità cosi fatta era simile a quella degli Oberti e Corradi, non aveva quasi altri limiti che il più mobile di tutti, il tempo; e pure un sassolino bastò a rovesciarla.
CAPO III.
Primo doge. Avvenimenti diversi nel suo governo. Ei perde lo stato. Secondo doge. Guerra contro gli Usciti e contro i signori di Oneglia. RacquU sto di Scio e delle due Focee; esemplare gastigo del figlio dell' ammiraglio. Pera assediata dall' imperador Cantacuzeno.
I nuovi capitani si misero in punto di sostenere validamente la guerra con Napoli. Tutta volta Roberto non fece alcun movimento, o che la morte di Federico re di Sicilia lo adescasse a più facile preda, o veramente la perdita del duca di Calabria suo figlio gli facesse sentire il vano dell'ambizione. Da che gli apparecchi navali erano compiuti, la città desiderosa di cacciarsi i mali umori di casa, mandò venti galee al re di Francia, il quale prometteva largo stipendio, e alcuneed
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