La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 293
sieri. Nobile e popolare; Guelfo e Ghibellino era tutt'uno per lui. D ue potenti ghibellini accus&i di segrete macchinazioni si appiattarono in una stalla, e discoperti ebbero la testa tagliata a lato di un granaiuolo e di un macellaio (*>. Il marchese di Finale amico de' Guelfi fu chiuso in una specie di gabbia, di poi che citato a purgarsi de' movimenti imputatigli, ebbe ceduto al-
Suanti feudi alla Repubblica. (i342) Fra tali atti i crudeltà il doge mandò Egidio suo fratello in ajuto di Alfonso XI re di Castiglia, cui li Mori di Granata e di Marocco avevano sconfitto in una battaglia navale. Si erano poi accampati con centomila barbari lungo il fiume Salado, e difendevano la foce sessanta legni di corsari. Volevano alcuni consiglieri di Alfonso comprar la pace ; ma prevalse l'opinione migliore di acquistarla con l'armi: i Castigliani co'Portoghesi loro confederati investissero i Mori per terra, i Genovesi per mare. Al convenuto segnale Egidio si mosse; investì, prese dodici legni, volse gli altri in fuga, e disceso alla riva col fior delle ciurme, percosse in fianco l'esercito di terra. Quest'atto impensato decise una battaglia, ove la vita di Alfonso fu sempre in pericolo, e ove tutti i campi all'intorno si copriron di morti e feriti. Le spo-lie de' vinti montarono a tanto, che il prezzo eli'oro in Ispagna ne declinò. Algezira e Tariffa, città non lontane dallo scoglio ove sorge or ' Gibilterra , furono liberate dall' assedio. Il re di Marocco che posto lo aveva, fuggì in Affrica, ed
(1) Giorg. Stella, col. 1706.
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