La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
296 LIBRO QUINTOchi l'oltraggiava. Spesso le cose medesime fanno più impressione discosto che da vicino. Onde il nero Tchanibek veggendo i sudditi impauriti, il commercio interrotto, le gabelle scemate, piegò l'orgoglio naturale a' discendenti di Gingiscan,e inviò una solenne ambascerìa a Genova sopra due galee di Caffa. La curiosità femftiinile e la gioia dei popolo in rimirare uomini sì diversi d'abito, di colore e di fattezze, furono pari alla maraviglia di quelli, vedendo una città più bella di
2uante ne erano sparse dalla gran f artaria alla rimea. La pace fu conceduta con patto di rifare a' Caffesi le spese della guerra.
A un'altra pace non meno importante si diè compimento in quest'anno. Dicemmo poco avanti le forze assoldate dal re di Francia in Genova per la guerra mossagli dall' Inghilterra. Par certo che di que'tempi i Genovesi intendessero fare con le loro galee e i lor balestrieri ciò che ancora fanno gli Svizzeri co' lor reggimenti, nel metterli al soldo di una parte belligerante o pur di tutte e due, senza entrare in guerra con nessuna. Pare altresì che tanto il padre di Odoardo III quanto egli stesso, riconoscessero quella specie di consuetudine, avendo procacciato più volte simili ajuti. Ma siccome chi vince non può patire neutrali, così Odoardo, dopo la vittoria della Schiusa l'anno i34o, avea fatto predare sei galee genovesi, che navigavano in Fiandra con ricco carico (0. Il doge non tardò un momento a deputargli Giovanni Tarigo e Cassan Mari per rammarircarsi di
(I) Thom. Ryrner foedcra, T. II., p. 97, 167.
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