La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
298 LIBRO QUINTOI pontefici erano più rispettati da lontano. Alle paterne ammonizioni di Clemente i Genovesi non fecero segno delle lor pretensioni, i Veneziani de'loro sospetti; e insieme col re di Cipri e con l'ordine gerosolomitano raccolto in Rodi, armarono ventiquattro galee per andar sopra Smirne. Non riferiscono gli annali in che tempo quell'insigne città ceduta dal Paleologo a'Genovesi, andò perduta; ma si può per conghiettura accagionarne il lungo e durissimo assedio di Genova nel i3i8, essendo già i Turchi padroni di tutta l'Asia Minore, e i Genovesi niente solleciti di ciò che seguiva al di fuori. Dall'isola d'Orlac fino al castello di Smirne tutto il golfo era zeppo di prede cristiane, quando la marittima Crociata si mosse (1*. Alle galee di Venezia comandava Pier Zen, a quelle di Rodi Frà Giovanni di Biandrà, alle ci-priotte Corrado Piccamiglio nobile di Genova, alle genovesi come alle pontificie Marlin Zaccaria pratichissimo de'luoghi. Tutti riconoscevano a capo supremo il legato e patriarca di Costantinopoli Enrico. Fu apposto al Zaccaria di aver voluto sviare l'armata per correre a Scio, feudo paterno confiscatogli da'Greci. Ma s'ode sovente chi non conosce l'arte del navigare,accusar di malizia, o d'ignoranza i naviganti. Fatto sta che l'armata dopo breve dimora entrò felicemente nel golfo di Smirne, fugò i legni nimici, liberò i cristiani, e pose l'assedio alla città. Il fiero Morbassan cólto
(I) Già. Villani, lib. XII, 38. Stella A. 4344. Giac. Bosio dell'ist. dell'O. G, lib. II, 42 il quale in luogo di Zen pone Niccola Micheli.
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